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Fin dalla età di 14 anni uso la bicicletta per gli
spostamenti in città, poi in parte sostituita con una vespa 50 ed a 16
anni con la mitica 90SS. Mai mi ero spinto fuori Novara fino a quando,
nel 1967 alla età di 15 anni, decisi di andare a trovare i miei nonni
che avevano una casa a Colazza, un piccolo paese dell'Alto Vergante,
alle pendici del Mottarone.
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Non ho memoria di quando abbia avuto
inizio la malattia, né esattamente chi possa avermi contagiato. Mio padre,
avvocato, era un amante di letteratura, di storia, di cinema, di fotografia, di
musica e di astronomia, ed amava anche la tecnologia in genere e le radio. In
realtà egli era un eclettico. Mi ricordo vagamente di uno scherzo che fece ad
un amico, collegando un microfono, posto in altra stanza, ad una radio, e
facendogli credere chissà che cosa; ero molto piccolo e dunque ho perso la
memoria dei particolari; l'idea era del tutto originale, negli anni
cinquanta.
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La passione per la fotografia ha avuto inizio fin da
bambino, quando aiutavo mio padre a sviluppare le fotografie in bianco e
nero nella camera oscura. Mi ricordo l'odore degli acidi di sviluppo e
le foto stese ad asciugare. Iniziai intorno ai dodici anni con una Kodak
Istamatic regalatami, prima in bianco e nero e poi a colori.
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Avevo 16 anni e casualmente venni a sapere della
esistenza di alcune grotte a Borgosesia, più esattamente nel Monte
Fenera che sovrasta questa cittadina valsesiana. Allora possedevo una
vespa 90 SS e così una domenica mi recai a verificare di cosa si
trattasse. Lasciata la moto a Fenera San Giulio, una località appena
sopra Borgosesia, mi incamminai per un sentiero fino a raggiungere il
grande ingresso di una grotta ove erano in corso degli scavi, che poi
seppi essere archeologici per la ricerca delle prova che l'antro era
stato abitato in epoca preistorica.
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Il mio interesse per la società in cui vivo ha avuto inizio in modo irrompente con i moti del 1968; allora avevo 16 anni e frequentavo all'istituto Mossotti il II anno del corso per geometri; nell'anno seguente iniziai ad essere parte attiva fino a diventare nel 1970 uno dei fondatori della Federazione Studentesca Novarese. La FSN ebbe il suo culmine nel 1971 quanto frequentavo l'ultimo anno.
Il clima era caldo, tuttavia essendo la nostra posizione non estremista - eravamo più interessati al miglioramento della scuola piuttosto che alla contrapposizione ideologica - sia gli studenti del Movimento Studentesco che quelli di estrema destra non ci erano particolarmente ostili.
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(in elaborazione)
La passione per la radio negli anni '70 mi fece
frequentare alcune fiere del radioamatore, delle quali la più famosa
era quella di Mantova che allora si teneva nell'Arengo. Nell'anno 1970,
decisi di fermarmi a dormire il sabato sera in un albergo non del tutto
pulito, ma economico ed adatto quindi alle mie tasche di studente. Alla
mattina, non volendo intossicarmi con una dubbia colazione, decisi di
andare in uno dei bar della piazza principale della città; giunto
davanti all'Arengo, notai una strana roulotte: era una emoteca dell'AVIS
cittadino.
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Nel 1976, alla età di 24 anni, mi fu chiesto di entrare nel Panathlon Club Novara per la categoria "attività sportive speleologiche". Mio padre da diversi anni era socio del club quale alpinista. Fu lui che mi propose, ed ancora una volta è stato l'artefice di parte del mio futuro. Nel mese di ottobre 1977 tenni la mia prima relazione insieme al compianto amico Guglielmo Cerutti; il tema era "la radio nello sport"; Entrambi radioamatori, oltre che panathleti, avevamo collezionato diversi anni di esperienza nella radioassistenza ai rally automobilistici.
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Dire alpinista riconosco che è eccessivo, tuttavia il grande amore per la
montagna e le sue vette, mi potrebbe concedere l'abuso. Ancora una volta fu mio padre a contagiarmi; egli sì che era un alpinista, di
quelli che con le corde di canapa ed attrezzature di fortuna hanno raggiunto le
cime del Cervino, del Monte Rosa e del Monte Bianco, oltre a numerose iimpegnative vette
della Valsesia.
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Probabilmente nei testi di psichiatria la mia smania di tenere tutto perché "non si sa mai" ha un preciso riferimento ad una patologia; Pazienza, nessuno è perfetto. In verità una parte di questa mania è puro collezionismo, ed anche in questo caso inserita nel DNA ereditato da mio padre che mi ha lasciato migliaia di romanzi di fantascienza ed un numero imponente di riviste di enigmistica; a proposito di quest'ultime, egli usava la matita per poter in seguito cancellare le soluzioni e quindi riutilizzare la rivista.
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Ho iniziato la professione di geometra nel 1974, appena
superato l'esame di ammissione all'Albo, avendo conseguito il diploma nel 1971.
Dopo aver operato in tutto l'arco professionale - rilievi topografici e catasto,
estimo e perizie per il Tribunale, edilizia, nonché amministrazione di stabili in
condominio, ho concentrato la mia attivitą in quest'ultima. Tale
scelta mi ha concesso di poter offrire un servizio pił
specializzato. Dal 2003 ho il piacere di avere con me mio figlio Marco.
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